“La distruzione di North stream non è solo l’attacco a una infrastruttura, non è solo una violazione militare a danno della Germania, ma una strategia che ha avuto come bersaglio l’economia e l’autonomia dell’Europa che ha dovuto subire a capo chino e – servilmente – anche continuare a finanziare i propri diretti carnefici.”
Il punto è che l’articolo prende quella che evidentemente è stata un’azione contro la Russia e cerca di descriverla come un complotto Usa/Ucraina ai danni dell’Europa.
Capiamoci: la Germania è stata sicuramente danneggiata economicamente dalla distruzione di Nord Stream e magari i tedeschi avrebbero ceduto alla tentazione di mantenere NS1 in funzione (NS2 era già bloccato) finché rivedevano le via di rifornimento di gas naturale, ma da qui a dire che l’obiettivo del sabotaggio fossero Germania e Unione Europea c’è un abisso!
Abisso che peraltro l’articolo manco prova a colmare, limitandosi a insinuare che, siccome c’è stato un danno, allora in virtù di una mai esplicitata “analisi politica” si debba concludere che il sabotaggio faccia parte di una ancor meno spiegata “strategia che ha avuto come bersaglio l’economia e l’autonomia dell’Europa” (ovviamente l’autore ben si guarda dall’applicare la stessa sballata logica alle azioni della Russia, che sono all’origine, oltre che dello stesso sabotaggio, di innumerevoli e più ingenti danni alle nazioni europee).